25/12/2016
Apro gli occhi di scatto.
Intorno c’è silenzio, sono ancora a letto, non si è svegliato nessuno.
Mi giro e accendo la sveglia, sono le 6.30.
Mentre riordino i pensieri mi ricordo che oggi è Natale. Giusto! E’ Natale! Ecco perché mi sono svegliata all’improvviso. Mi siedo e sento freddo alla schiena.
Ripenso al sogno che ho appena fatto, correvo con questa “cosa” in mano, una specie di “L” color argento, sembrava costruita con pezzi di vetro e argento.
Allora mi rendo conto che non mi sono svegliata perché è Natale ma per qualcosa riguardante quella L che credo sia una chiave.
Spingo le gambe giù dal letto e mi sento gelare. Odio l’inverno, da sempre. Almeno siamo in vacanza.
Le ciabatte sono a una ventina di centimetri dai miei piedi, le tiro su per mettermele e qualcosa brilla nel buio. Mi alzo, scossa da un brivido, e mi accuccio vicino al luccichio. Allungo una mano per prenderlo e mi rigiro l’oggetto fra le dita, è tiepido e manda sfavillii tutt’intorno, poi ne distinguo la forma: L.
Accendo la lampada del comodino e apro la mano alla luce, e la chiave è lì, sulla mia mano.
Il sogno, in effetti, mi era sembrato troppo reale. Ho semp
re avuto una certa affinità con i sogni, a volte mi rendo addirittura conto di esserci dentro e riesco ad uscire, se voglio.
Questo però è troppo. Eppure la chiave c’è.
Il brano è tratto dal racconto “Life is a game” – autrice Laila Lanaro – classe 3 D – Sc. Media “Cibele” di Monteviale
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