Costabissara, 27/11/2020

In questo anno in cui è scoppiata la pandemia covid 19 abbiamo visto tutti come ha reagito l’Italia, l’Europa e il mondo. Ma nel nostro paese, le persone che conosciamo, come l’hanno vissuto?

Siamo andati in giro nel paese ad intervistare persone per sentire la loro opinione.

Siamo riusciti ad intevistare 28 compaesani ed è emerso che nessuna fascia d’età è sfuggita al problema.

Gli studenti e i lavoratori, nel 68% dei casi, hanno lavorato da casa mentre il 28% non ha dovuto modificare le proprie abitudini, solo il 4% non ha potuto svolgere il proprio lavoro.

Dai questionari proposti agli intervistati emerge il fatto che il lavoro è stato profondamente colpito dalla crisi scatenata dal virus, per praticamente qualsiasi categoria qualcosa è cambiato, che sia stata una riduzione dei giorni di lavoro o lavorare da casa tramite lavoro remoto. 

Chi ci ha risposto che nulla è cambiato si distingue tra: non occupati (pensionati e casalinghe), studenti che hanno comunque proseguito i loro studi anche se da casa, imprenditori che hanno comunque mandato avanti la loro attività e alcuni lavoratori dipendenti di aziende, i quali non hanno avuto rilevanti cambiamenti riguardo lo svolgimento delle loro mansioni perchè in ufficio sono organizzati in maniera adeguata e conforme  alle normative covid.

Il dato più interessante è stato scoprire che per il 68% degli intervistati la crisi è stata gestita in maniera ottimale; per il 32% è stata gestita in maniera discreta (si poteva fare meglio) e per nessuno è stata gestita male.

Molti concordano nell’affermare che è da riconoscere a chi governa di aver affrontato una crisi mai vista prima e quindi sono comprensivi, capiscono la difficoltà di far fronte a qualcosa di sconosciuto e appoggiano le scelte fatte.

Dall’altra parte chi critica la gestione dell’emergenza non boccia in pieno quanto messo in atto dal governo, ma rimprovera i modi di esecuzione, esprime scetticismo su come è stata gestita la cosa superata la prima ondata di contagi, sottolinea che si sarebbe potuto fare di più nel senso di adottare misure più stringenti e nel potenziare la sanità.

Risposte particolari le hanno date gli studenti che sottolineano come dia loro fastidio essere costretti ad utilizzare le mascherine, pur riconoscendone la necessità. Questo aspetto le altre categorie intervistate non l’hanno evidenziata.

Noi, come i nostri concittadini, giudichiamo positivamente la gestione della crisi; ci teniamo a dire però che non è finita e che bisogna essere rispettosi delle regole per prevenire nuove ondate e tutelare la salute delle persone più fragili.

 

Leonardo Donadello e Tommaso Santuliana