Quali sono i cibi che mangeremo tra qualche anno? Nel 2018 è nato un regolamento che prevede l’introduzione degli insetti nella nostra alimentazione. Già circa due miliardi di persone nel mondo li consumano come fonte di proteine all’interno della dieta. Molte persone, però, vedono l’avvento degli insetti con incertezza, forse perché hanno una cultura diversa da altri paesi che ne fanno già largo uso. Gli scienziati sostengono che l’introduzione di essi porti molti vantaggi. Infatti, si prevede che nel 2050 la popolazione aumenterà a 9 miliardi di persone, e gli insetti saranno molto utili per assicurare il nutrimento a tutti. Anche dal punto di vista ambientale questa scelta porterebbe notevoli vantaggi: infatti gli insetti sono molto ecologici perché per allevarli si spreca meno acqua, meno spazio, meno mangime, perché si cibano principalmente di scarti che poi trasformano in proteine. Così facendo si portano nelle tavole della popolazione, le stesse quantità di cibo ma sprecando meno energia ed inquinando meno. Basti pensare che per fare arrivare alle nostre tavole, anche un hamburger di manzo da 113,4 g serve tantissima, acqua quasi 2500 Litri e si produce inquinamento cioè 2,5 kg di Co2. Un altro aspetto favorevole è che non trasmettono malattie, si possono però presentare allergie come accade con le verdure, i crostacei, i legumi, il latte… Crediamo che queste siano delle motivazioni da prendere in considerazione, ma non crediamo che riusciremo entro il 2050 ad introdurre gli insetti nell’alimentazione di tutti perché rispetto ai paesi come Asia, Africa e America Latina in altri paesi c’è una concezione culturale che rende difficile la diffusione di essi. Tuttavia, fin dalle antichità l’aragosta era considerata un insetto, in quanto anch’essa presenta zampe e antenne, ma nonostante questo, oggi è ritenuta una prelibatezza. Se ci pensiamo bene, quante volte possiamo aver mangiato pezzi di cimice? La risposta è molte; pensiamo solo a quante cimici si attaccano al grano che dopo usiamo per la farina. Il segreto sta solo nell’imparare ad apprezzare anche gli insetti ed abituarci al fatto che saranno presto parte integrante della nostra dieta.

Anna Schiesaro

 Emma Valente

3^B